Scorgere
Verbo
Transitivo
scorgere
- cogliere, catturare con la vista, notare o intravedere nello scenario che si spalanca naturalmente di fronte ai nostri occhi un particolare degno di interesse che si presenta fuggevolmente ai margini del campo visivo oppure lontano, sfocato o confuso tra altre persone e oggetti
- Di ritorno a casa, riuscì a scorgere la sagoma di un uomo che usciva furtivamente dalla porta sul retro
- M’era sembrato di scorgere con un’occhiata sola tutto il mondo; come mettere il capo fuori della finestra e la distesa di quaranta o cinquanta anni, che pareva infinita ed inconsumabile dinanzi a me, ora è scomparsa di colpo. (Federigo Tozzi, L'Incalco; dramma in tre atti)
- (senso figurato) ricostruire, distinguere, avvertire da indizi o segni premonitori, ravvisare, intravedere con gli occhi della mente
- La situazione è precipitata e al momento non si scorgono rimedi
- Eppure è chi dice che veramente di generi umani ve ne ha due, e non si scorge che siano due, e che luno attraversa l'altro, sempre diviso ma sempre indistinto, come una corrente dolce il mare amaro (Giovanni Pascoli, Il Fanciullino)
- (letterario) tenere d'occhio e scortare, prendere per mano e difendere in quanto modello di riferimento o guida e amorevole custode
- (letterario) discernere attraverso l'udito
Sillabazione
scòr | ge | re
Etimologia
da una voce del latino volgare
excorrigere "guidare, seguire con lo sguardo", dal latino classico corrigere (vedi corrigo) "raddrizzare, correggere" Citazioni
"Facile a scorgere è l'errore altrui, difficile è, invece, il proprio" (Gautama Buddha)
intravedere (v.tr.), vedere (v.tr.), notare (v.tr.), distinguere (v.tr.), individuare (v.tr.), avvistare (v.tr.), adocchiare (v.tr.), riconoscere (v.tr.), ravvisare (v.tr.), discernere (v.tr.), accorgersi (v.tr.), scoprire (v.tr.)...
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