Sostantivo resti plurale maschile di resto Come sostantivo indica oggetti rimasti dopo una qualsiasi azione o passaggio di tempo. Da cui RESTI (archeologici), ROVINE, RIMANENZE. Come forma verbale del verbo RESTARE è la voce della terza persona del congiuntivo presente “che lui resti”.
L’Etimologia, sia del verbo che del sostantivo, è molto interessante perché attesta in modo inequivocabile che l’italiano è parte della famiglia delle lingue indoeuropee. Il sanscrito, parlato in India da almeno quattromila anni, fornisce un’ottima prova di queste radici comuni. Nel sanscrito, che è anteriore al greco e al latino, si trovano i fonemi che hanno portato alla formazione dei nostri vocaboli.
RESTARE è formato dalla particella prefisso RE o RI che designa una azione “all’indietro” e che troviamo in parole come RE-troattivo, RE-cedere, RI-trattare, etc. e da STARE che deriva dal termine sanscrito = “STHĀ” che significa: stare fermo, stare, rimanere, esistere, essere presente, mentre come aggettivo indica: che sta, che sta fermo, situato.
STHĀ dà origine al sostantivo ĀSTHĀNA che significa: posto, base, terra e al termine STHĀNA che designa: l’atto di stare fermo , posizione, condizione, grado, luogo, regione.
Da STHĀNA derivano i toponimi quali : AfghaniSTAN, cioè il luogo o la regione dove “STANNO” gli Afghani e UzbekiSTAN, KazakiSTAN, TukmeniSTAN, etc., cioè le regioni abitate dagli uzbeki, kazaki, turkmeni, etc.