Vocabolario

Acrimonia


Sostantivo acrimonia f (plurale: acrimonie)

  1. usato in passato per assommare le qualità di un sapore o di un suono aspro e pungente ma non sgradevole o come sinonimo di acidità, oggi il vocabolo si riferisce all'acredine che manifesta negli atti e nelle parole l'astiosità di un temperamento inasprito; livore
  2. "Lucrezia non si riconosceva più, tanto s'era trasformata ed imbruttita. Il corpo era diventato un sacco di carne, dove non si distinguevano piu né seno, né vita, né fianchi; il viso, dalla continua acrimonia che la animava, dall'inguaribile scontento della propria condizione, era divenuto duro, arcigno" (Federico De Roberto)
"Guardati da colui, che in tua presenza con troppa acrimonia si scaglia contro tal'altro: perchè il medesimo farà teco." (Giulio Mazzarino)

Sillabazione
a | cri | mò | nia

Etimologia
dal latino acrimonia "agrezza" ma anche "aspra veemenza (retorica)" , derivato di acer, acris, acre "acre, acuto"

Correlate

  • acrimonioso

  • acredine (s.f.), asprezza (s.f.), astio (s.f.), malevolenza (s.f.), cattiveria (s.f.), malignità (s.f.), rancore (s.f.), livore (s.f.)...

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    Bioriduttore

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  • microorganismi che decompongono gli esseri morti trasformandoli in humus